Denti storti: cause, caratteristiche, rischi e rimedi

Denti storti: cause, caratteristiche, rischi e rimedi

Sei stufo di avere l’incisivo storto? Quando sorridi si notano dei denti non in linea con gli altri? Nel gergo specialistico sono definiti “affollamento dentario”, ma cosa causa esattamente i denti storti? Ecco tutto ciò che devi sapere per trattarli in maniera tempestiva. Se possiedi uno o più denti storti sicuramente sarai stufa di provare imbarazzo ogni volta che sorridi. Se però sei curiosa di capire cosa ha causato tutto ciò e le varie vie percorribili per risolverlo, sei nel posto giusto.

Le malocclusioni

Gli affollamenti dentari appartengono tecnicamente alle malocclusioni dentarie. In generale, il termine malocclusione indica che l’arcata superiore “chiude male” con l’arcata inferiore. A seconda che la causa appartenga a una struttura piuttosto che ad un’altra, esse si distinguono in:

  • Malocclusioni ossee, in cui vi sono disordini tra le strutture scheletriche;
  • Malocclusioni dentarie, in cui le strutture ossee sono bilanciate ma i denti sono disallineati;
  • Malocclusioni miste, in cui vi è la combinazione di entrambe.

Le cause degli affollamenti dentari

Con il passare degli anni l’aumento del benessere della popolazione mondiale ha portato a considerare come patologico qualsiasi inestetismo o dente fuori posto. E in effetti, la presenza di denti affollati è la forma di disallineamento che più turba i pazienti. Le cause più importanti a generarlo sono essenzialmente tre:

1- Il ruolo della genetica

La causa più rilevante è sicuramente quella di natura genetica. Essa prevede un eccessivo discrepanza tra i denti e l’osso in cui sono inseriti. Tale discrepanza dento-basale, consiste in denti troppo grandi per lo spazio a disposizione.  È il classico caso del canino incluso che non riesce ad erompere per mancanza di spazio. Il canino per mancanza di spazio in arcata non riesce ad erompere correttamente.

 

 

2- Fattori acquisiti

Una seconda causa è invece dovuta a fattori acquisiti. La perdita precoce di un dente da latte ad esempio, può ostruire parzialmente l’eruzione del permanente. Tale ostruzione si realizza in quanto normalmente, se manca un dente, quelli adiacenti tendono ad avvicinarsi tra di loro. Si tratta però di un avvicinamento che chiude gli spazi utili al permanente per potersi posizionare correttamente. La perdita precoce di un dente da latte può favorire la comparsa dell’affollamento dentario. Chiaramente anche la presenza di un dente sovrannumerario può determinare deficit di spazio in arcata.

 

 

3- Crescita residua

Molte volte, in pazienti relativamente giovani, i denti subiscono un disallineamento inspiegabile. Sicuramente le ragioni possono essere molteplici ma spesso si tratta di una crescita residua della mandibola. Solitamente il picco di crescita mandibolare del sesso femminile è compreso tra i 10 e i 13 anni mentre quello maschile tra i 14 e i 16 anni. Tuttavia, il fatto che esista un picco, non vuol dire che in seguito la mandibola non possa crescere più. Questo accrescimento improvviso porta, a lungo termine, un affollamento dentario.

Erroneamente, si pensa che tale disallineamento tardivo dovuto alla crescita residua della mandibola, possa essere dovuto alla spinta dei denti del giudizio sui molari adiacenti. Però, si tratta di un’informazione sbagliata poichè non esistono studi scientifici che dimostrano che i denti del giudizio esercitano pressione sui molari adiacenti, affollando i denti anteriori. Pur essendo errata, è credenza comune che i denti del giudizio possano determinare affollamenti

Come risolvere gli affollamenti dentari?

Curare dei denti storti prevede l’utilizzo dell’apparecchio ortodontico. È bene notare però che il caso clinico è tanto più complesso quanto più tardiva è la sua diagnosi. Difatti, curare la bocca di un bambino già dai 5-6 anni dà la possibilità di intercettare eventuali problemi e correggerli senza rischi, sfruttando la crescita delle strutture ossee nel tempo. In questo caso solitamente (anche se la terapia varia da caso a caso), la terapia prevede la combinazione di un apparecchio mobile con un apparecchio fisso, per le rifiniture finali.

Nei pazienti adulti invece, la crescita è chiaramente terminata, e allora come procedere? In linea di massima, in caso di affollamenti lievi, la normale terapia ortodontica può rivelarsi più che idonea. Se però la situazione dovesse essere più grave, il dilemma principale è tra terapia estrattiva e non estrattiva.

La terapia non estrattiva è consigliata in casi di affollamenti dentari di grado lieve-moderato. Essa consiste nel “limare” lo smalto di alcuni denti per ridurre la loro dimensione. Tale procedura clinica prende il nome di “stripping” ed è una metodica assolutamente sicura per il paziente.

La terapia degli affollamenti dentari prevede l’utilizzo dell’apparecchio ortodontico

Quando l’affollamento si fa di gravità più severa, la terapia estrattiva è inevitabile e consiste di solito nell’estrazione di 4 premolari. Pur essendo una scelta difficile da digerire, eliminare quattro denti dà la possibilità all’odontoiatra di avere molto più spazio a disposizione per allineare le arcate con la terapia ortodontica.

E se resto così?

Probabilmente sei un paziente adulto e già la vaga idea di dover estrarre elementi dentari sani ti turba. Tuttavia devi essere consapevole che il perdurare di un affollamento dentario dà luogo a:

  • Un aumento della predisposizione alla carie;
  • Maggiori possibilità di sviluppare disordini temporo-mandibolari come dolori muscolari e cefalee;
  • Problemi estetici;
  • Maggior rischio di gengiviti e parodontiti.

Insomma, estrarre i denti ti turba? Restare così dovrebbe turbarti di più. In conclusione, gli affollamenti dentari sono un tipo di malocclusione da non sottovalutare. Riconoscerli e trattarli fin da bambino dà la possibilità di ottenere ottimi risultati, senza dover rischiare di ricorrere a terapie estrattive in età adulta. 


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